È sano quando metto dei confini nelle relazioni: limito connessioni inopportune; evito l’invasione, mi prendo gli spazi di cui ho bisogno.
Quando non capivo cosa fossero i confini, quali fossero i miei: invasioni ed abbandoni erano inevitabili, la sofferenza enorme. Quando la distanza era troppa, percepivo un senso di abbandono; quando era poca, invece sentivo un soffocamento.
Tra questi due estremi c’ero io, turbato, confuso nel mio offuscamento.
Avevo estremo bisogno di amore, cercavo riconoscimento, connessione, affetto, occhi che mi guardassero.
Non sapevo come fare, mi sentivo perso. Ora so che posso imparare ciò che ancora non so, anche a mettere i confini.
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