Poi qualcuno mi ha insegnato il silenzio. A quel tempo emozioni forti mi muovevano e mi agitavano continuamente: come i colori forti di una tavolozza, come le note secche dell’heavy metal. Le sensazioni forti mi logoravano, ma mi facevano sentire vivo, il resto era insipido, il nulla. All’inizio il silenzio era vuoto, insensatezza, noia, frustrazione. Lentamente, con il tempo, il silenzio si è animato di cose mai viste e mai udite, perché sovrastate da altre luci e da altri suoni troppo forti. L’abitudine di fermarmi in silenzio mi ha portato a scoprire quello che c’era in me, ma che era sommerso dal rumore e dalla confusione. La Meraviglia nel silenzio.
